Caro amico di Aps il Sorriso, oggi torniamo a parlare di volontari, però, non parleremo solo delle persone e del loro lavoro; ci concentreremo, invece sulle idee di gruppo, quelle che stanno alla base del lavoro in team!

Lavorare in team è alla base del principio di ogni associazione; del resto, sarebbe impossibile pensare di portare avanti delle attività di volontariato impegnative e importanti, senza una buona collaborazione di gruppo.

Il lavoro di gruppo si fonda sulla cooperazione, sulla tolleranza dei metodi e delle routine di lavoro, ma soprattutto un buon team per lavorare in armonia deve saper accogliere le idee e gli stimoli dei cooperanti.

In un’associazione la tolleranza e il rispetto per il pensiero altrui è fondamentale. Anzi,  è indispensabile accogliere le idee dei membri dell’associazione e imparare a valutarle per costruire dei progetti futuri validi.

Ma come si fa a sapere se un’idea può essere buona o non porta a niente?

Come si organizza il lavoro in un gruppo?

In questo articolo vogliamo rispondere a queste domande, così da portare al centro dell’attenzione il lavoro di gruppo in un’associazione di volontariato.

Il lavoro in team nel volontariato

Il lavoro in team è una necessità importante per qualunque struttura che voglia portare avanti una pianificazione e delle attività. Riscontriamo il lavoro di gruppo nelle grandi aziende e i manager internazionali vedono il team come lo strumento centrale per portare avanti obiettivi e raggiungere traguardi importanti.

Se si ha l’ambizione di portare avanti obiettivi lontani dalle proprie capacità o che sono difficili per la loro stessa articolazione, il lavoro degli altri è assolutamente necessario.

Non tutti però sono in grado di farlo funzionare bene, riuscendo a tirare fuori il meglio da ogni membro.

Spesso nelle aziende, per esempio, accade che si manifestino forme di prevaricazione, invidia o competizione eccessiva. La struttura aziendale, fondata per sua natura su principi gerarchici, agevola lo svilupparsi di certe dinamiche, e sono degne di nota tutte le aziende che riescono o sono riuscite a riequilibrare la loro organizzazione interna, a favore del ruolo di gruppo (spesso, sono anche quelle che ottengono più risultati).

Nel volontariato la struttura gerarchica non esiste, e questo facilita molto il lavoro di gruppo, rendendo la cooperazione molto più produttiva.

A volte, però, anche nelle associazioni capita che vengano snobbate proposte o idee dei volontari più giovani o si affidi la coordinazione dei progetti ai fondatori o allo zoccolo duro dell’associazione.

Secondo noi di APS Il Sorriso, è un approccio totalmente sbagliato, perché in questo modo si rischia di perdere iniziative interessanti; inoltre con il trascorrere del tempo i volontari potrebbero allontanarsi.

Il valore del lavoro di gruppo

Per valorizzare al meglio il lavoro di gruppo è fondamentale rispettare le propensioni e le abilità naturali di ogni membro. Se un volontario è portato per la leadership o ha una conoscenza radicata utile ad un’attività specifica, perché non approfittarne?

In un’associazione di volontariato non possono e non devono nascere rivalità. Fare volontariato deve essere una scelta mossa dal bisogno di fare del bene al prossimo e non deve nascere dalla necessità di mettersi in mostra!

Tutti i volontari devono andare d’accordo, essere in grado di dialogare insieme per trovare i metodi migliori per portare avanti un progetto.

Le idee dei volontari contano

Le associazioni dovrebbero sempre essere aperte ad accogliere le idee di ogni membro. Questa filosofia è alla base di Aps il Sorriso, la quale nasce come associazione open, ossia noi del Sorriso accogliamo proposte e idee sia dai volontari, sia dai soci per sviluppare progetti nuovi.

Naturalmente le idee vanno sempre valutate, perché purtroppo non tutte sono realizzabili; mezzi limitati e risorse altrettanto limitate impongono di fare una scelta, però noi teniamo a valutare ogni proposta, perché tutte sono degne di considerazione.

Ti è mai capitato di far parte di un gruppo di studio o lavoro, o magari trovarti a discutere una strategia d’attacco in una squadra sportiva e vederti zittire, ignorare o addirittura veder boicottare ogni tua risposta perché non sei simpatico al capogruppo?

Bene, questi sono atteggiamenti assolutamente sbagliati, e spesso chi usa questi metodi non riesce a portare a casa  risultati importanti.

Questo, perché non permette al gruppo di aprirsi e confrontarsi.

Ricorda che da una cosa può nascerne un’altra, un’idea che all’inizio può sembrare poco fattibile, può evolvere attraverso la discussione di più parti e può diventare un buon progetto o magari l’unica strada da prendere in certi casi.

In un’associazione come Il Sorriso tutti devono poter esprimere le proprie idee senza timore.  Anche perché, è stato dimostrato che se una persona fragile si vede zittire più di una volta, raramente poi ha voglia di proporre idee future; per un’associazione questo può rappresentare un grosso fallimento e col tempo si può entrare in una fase di stallo con relativo scioglimento dell’associazione.

Conclusioni

Se vuoi fare del bene al prossimo, vieni da APS Il Sorriso, noi accogliamo con gioia ogni volontario, siamo pronti ad ascoltare tutte le tue proposte e a valutare ogni tua idea.

In noi non trovi solo una squadra di benefattori, ci teniamo a dirti che trovi anche degli amici con cui confrontarti e passare dei bei momenti.

Per contattarci leggi il nostro articolo su  “Essere un volontario ” e visita il nostro sito.

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Alla prossima!